Sono inutili, dannose, inique, oscure e la loro eliminazione è motivata per almeno quattro ottimi motivi:
la posizione di qualsiasi soggetto, consumatore o impresa, è immediatamente visualizzata da ciascun istituto di credito, finanziaria o ente erogatore del credito, che può in piena autonomia valutare l’attendibilità e la solvibilità del consumatore o dell’impresa richiedente, in base al curriculum vitae di ciascuno, al patrimonio mobiliare ed immobiliare, all’importo del debito maturato, all’oggettiva possibilità di rientro;
la reputazione di privati cittadini rischia di essere macchiata e famiglie o imprese possono essere tranquillamente buttate sul lastrico per il mancato pagamento di una o due rate, anche di modestissimo importo;
creano una disparità abnorme di trattamento con altri soggetti che continuano ad accedere a imponenti linee creditizie, pur in presenza di posizioni debitorie colossali, prive di qualsiasi chance di sanabilità presente e futura;
escluso il caso della Banca d’Italia, nessuno conosce quali siano i componenti e i consigli d’amministrazione delle centrali rischi, creando una palese mancanza di trasparenza nel rapporto con gli utenti.
Le centrali rischi costituiscono un gravissimo impedimento alla ripresa ed allo sviluppo del nostro paese.